27 gennaio, ore 11.59 - Io non rinuncio alla memoria

L’iniziativa viene riproposta per il secondo anno, per iniziativa di alcune associazioni professionali dell’area della formazione: Proteo Fare Sapere; Mce; Cidi; Edscuola.it; Legambiente; Fnism; Uciim; Scuolidea.it; ScuolaOggi.org; Aimc. Riportiamo il testo dell’appello, proposto dal sito http://www.scuolafuturo.it  

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Testo dell'appello 

Riproponiamo, per il secondo anno, l’appello e la proposta di effettuare un minuto di silenzio in occasione della giornata della memoria del 27 gennaio. Lo scorso anno oltre due milioni di ragazzi di tutte le scuole italiane, alle ore 11.59, terminato il suono della campanella, hanno effettuato un minuto di silenzio e recitato la poesia di Primo Levi "Se questo è un uomo". 

Chiediamo alle educatrici ed agli educatori di ripetere questa straordinaria esperienza, perché oggi come ieri, riaffermiamo la nostra volontà di non dimenticare, di non rinunciare al bene comune della memoria. 

Siamo convinti che il ricordo costituisca il mezzo più efficace per contrastare la tendenza a banalizzare e a rimuovere dalla coscienza civile taluni nodi cruciali del secolo appena trascorso. Tra le questioni più emblematiche e significative vanno segnalate, nonostante da allora sia passato più di un cinquantennio, la Shoah e la Resistenza. 

La necessità di ricordare è inoltre un nostro diritto e un nostro dovere Ricordare è un diritto, in quanto ci riconosciamo nei valori di libertà e di democrazia previsti dalla nostra Costituzione, i soli sui quali è possibile costruire una coscienza autenticamente civile. 

È un dovere, perché la memoria della tragica esperienza del totalitarismo nazista e della successiva Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo sono il più importante patrimonio di esperienza che abbiamo contro il rischio di viverla di nuovo. 

La nostra storia recente ci dice che le tradizioni civili dei popoli, se non vengono coltivate e protette, prima immiseriscono, poi decadono, infine muoiono per cedere il passo all’irrazionalità e alla barbarie. Per sottrarci, attraverso la riappropriazione del ricordo, ad una quotidianità priva di "alti" valori, di forti identità, di future prospettive, diciamo insieme: "Io non rinuncio alla memoria".

 Per questo il 27 di gennaio alle ore 11.59 (ora di entrata delle truppe sovietiche ad Auschwitz) nelle nostre classi faremo un minuto di silenzio e leggeremo la poesia di Primo Levi "Se questo è un uomo". Per questo inoltre chiederemo alle nostre scuole che alle ore 11.59 venga "suonata la campanella" e venga effettuato un minuto di silenzio e letta in tutte le classi la sopraccitata poesia.


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"Se questo è un uomo".

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per un pezzo di pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 1979).

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