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Il testo integrale del discorso di Benedetto XVI in visita alla sinagoga Park East di New York. 18 aprile 2008
 
Cari Amici,

Shalom! È con grande gioia che sono venuto qui, a poche ore dall’inizio della celebrazione della vostra Pesah, per esprimere alla comunità ebraica di New York il mio rispetto e la mia stima. La vicinanza di questo luogo di culto alla mia residenza mi offre oggi l’opportunità di salutarvi. Trovo toccante il pensiero che Gesù, da ragazzo, ascoltò le parole della Scrittura e pregò in un luogo come questo. Ringrazio il Rabbino Schneier per le sue parole di benvenuto e in particolare sono grato per il vostro gentile dono, i fiori di primavera e il delizioso canto che i bambini hanno eseguito in mio onore. So bene che la comunità ebraica ha offerto un valido contributo alla vita della città, e vi incoraggio tutti a continuare a costruire ponti di amicizia con tutti i molti e diversi gruppi etnici e religiosi che vivono vicino a voi. Vi assicuro in modo speciale la mia vicinanza in questo tempo, in cui vi preparate a celebrare le grandi gesta dell’Onnipotente e a cantare le lodi di Lui che ha operato tali prodigi per il suo popolo. Chiedo a voi tutti di far giungere i miei saluti ed auguri ai membri della comunità ebraica. Sia benedetto il nome del Signore!

Cari Amici, estendo uno speciale saluto di pace alla comunità ebraica degli Stati Uniti e di tutto il mondo, mentre vi preparate a celebrare la festività annuale della Pesah. La mia visita in questo Paese coincide con questa festa, e mi permette di incontrarvi di persona e di assicurarvi la mia preghiera mentre fate memoria dei segni e dei prodigi che Dio ha operato per liberare il suo popolo eletto. A motivo della nostra comune eredità spirituale, ho il piacere di affidarvi questo messaggio come segno della nostra speranza che si fonda sull’Onnipotente e sulla sua misericordia.




[Splendide immagini tratte da Korazym.org]

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