Accessibilità agli studiosi di documenti archivistici 
relativi ai rapporti fra la Santa Sede e la Germania 
dal 1922 al 1939

 


  Commissione per il Dialogo Interreligioso con gli Ebrei
  Vaticano, 24 agosto 2001

Nel luglio 2001, un gruppo di esperti cattolici ed ebrei - nominati nel 1999 dalla Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei e dal Comitato Internazionale Ebraico sul Dialogo Interreligioso, per studiare gli undici volumi degli Atti e Documenti della Santa Sede riguardanti la seconda guerra mondiale - sospende i lavori. Al punto delle ricerche a cui è giunto, il gruppo indica che sarebbe stato opportuno l'accesso agli altri Archivi Vaticani per rispondere ad una serie di domande che esso aveva posto nel rapporto preliminare.

In una dichiarazione datata 24 agosto 2001 (cfr. Informazione di Servizio n.108, 2001/IV, p.178), il Card Kasper, Presidente della Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei, indicando che "comprendendo la necessità condivisa da ebrei e cristiani di ulteriori ricerche storiche" e che "L'accesso a tutte le importanti fonti storiche è un naturale prerequisito per queste ricerche" stabilisce che: 

il desiderio degli storici di avere pieno accesso a tutti gli archivi riguardanti il Pontificato di Pio XI (1922-39) e di Pio XII (1939-58), è legittimo e comprensibile. Nel rispetto della verità, la Santa Sede è pronta a permettere l'accesso agli Archivi Vaticani non appena sarà completato il lavoro della loro riorganizzazione e catalogazione."

Nel febbraio 2002, è stato dato l'annuncio che sebbene per il lavoro di catalogazione di tutto il materiale dal 1922 al 1939 fossero necessari diversi anni, una parte di esso avrebbe potuto essere disponibile intorno al 2003, come un gesto "d'eccezione" e per facilitare il porre fine a "ingiuste e sgradevoli speculazioni".

Nel 1984, per disposizione del Papa Giovanni Paolo II, il Vaticano rende accessibili alla consultazione le fonti degli Archivi Vaticani fino al 1922, fine del Pontificato di Benedetto XV. Nello stesso tempo, gli Archivi iniziano la riorganizzazione della documentazione riguardante il Pontificato di Papa Pio XI (1922-1939) con i criteri usualmente scelti nell'organizzazione del materiale: l'apertura degli archivi del periodo corrispondente ad uno o più Pontificati; tenendo conto dell'auspicabile passaggio di un congruo periodo di tempo al fine di proteggere con la dovuta discrezione persone ed istituzioni, curando la completezza della catalogazione definitiva dei documenti d'archivio al fine di agevolare le ricerche e far in modo di rendere appropriato il trattamento della documentazione.

La preparazione del materiale archivistico relativo al pontificato di Papa Pio XI è in fase avanzata; ma occorreranno oltre tre anni per il suo completamento. Essa non può essere eseguita affrettatamente da parte degli addetti, dal momento che un materiale del genere richiede la collaborazione di esperti archivisti cui affidare documenti che spesso riguardano temi appartenenti al foro interno.

Mentre si attende pertanto l’apertura di tutte le fonti archivistiche della Santa Sede relative a tale pontificato, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto rendere disponibili ai ricercatori, a partire dall’inizio dell’anno 2003, i documenti contenuti negli archivi della sezione della Segreteria di Stato per i rapporti con gli Stati  e nell’Archivio Segreto Vaticano, concernenti la Germania, e relativi al periodo 1922-1939.  

Verranno pertanto posti a disposizione degli storici tutti i documenti dei fondi: Archivio degli Affari Ecclesiastici Straordinari, Baviera (1922-1939), circa 10 buste; Germania (1922-1939), circa 100 buste. Archivio Segreto Vaticano: Archivio della Nunziatura Apostolica in Monaco di Baviera (1922-1934) circa 430 buste; Archivio della nunziatura apostolica in Berlino (1922-1930) circa 100 buste. Quest’ultimo fondo di nunziatura subì gravi manomissioni e distruzioni nel corso della seconda guerra mondiale in terra tedesca, e molti degli anni 1931-1942 furono dispersi e forse distrutti prima del versamento in vaticano. Si può accedere alla consultazione di questi dossiers negli Archivi Segreti Vaticani, seguendo le procedure prescritte per l'ammissione alle ricerche.

  La decisione del Santo Padre intende soddisfare le numerose richieste di accesso alla documentazione vaticana riguardante un pontificato certamente rilevante come fu quello di Pio XI durante il quale fra l’altro, si ebbero vasti rivolgimenti politici in Europa e si giunse all’avvento di stati totalitari e di governi dispotici che precedettero la seconda guerra mondiale, e le cui prime minacciose mosse furono poste in essere proprio verso la fine del pontificato di Pio XI.  

Una volta giunti all’apertura completa degli archivi vaticani per il pontificato di Pio XI, il Santo Padre renderà accessibili le fonti documentarie vaticano-tedesche per il pontificato di Pio XII (1939-1958).  

 Questa ulteriore apertura degli Archivi Vaticani sta molto a cuore a Giovanni Paolo II perché durante il Pontificato di Pio XII scoppiò il secondo conflitto mondiale, e con esso ebbe luogo la deportazione degli ebrei e la tragedia della Shoà.  

La Santa Sede è cosciente del fatto che gli eventuali passi positivi vengono affrontati con l'obiettivo di aprire l' Archivio Vaticano al più presto e il più lungamente possibile, ma che le iniziative attuali potrebbero dar luogo a perplessità o osservazioni critiche di tipo scientifico.

Per esempio, qualcuno potrebbe far presente che limitare l'apertura ad una sola serie dei documenti (in questo caso i documenti vaticano-tedeschi al 1922 al 1939) e non aprire l'intera collezione delle fonti archivistiche a partire dal Pontificato di Pio XI, è in un certo senso un'anomalia nello studio degli archivi, dal momento che l' "apertura" di una collezione di documenti archivistici è solitamente simultanea relativamente a tutte le fonti di un periodo specifico e non solo di una frazione o di pochi segmenti di esso.

Lo storico che vorrà affrontare delle ricerche sulle lettere relative alle relazioni vaticano-tedesche dal 1922 al 1939 - una volta che esse sono state rese accessibili - sentirà immediatamente la necessità di estendere la sua ricerca inseguendo all'interno di altre fonti della Santa Sede le connessioni e i legami che egli pensa possano esistere con le varie altre lettere che non sono ancora disponibili negli Archivi. Ciò alimenta un ovvio e comprensibile problema.

Per fronteggiare questa ed ogni altra possibile difficoltà, ciascuna motivata dalle proprie ragioni scientifiche, la Santa Sede dedica attenzione al carattere eccezionale dell'attuale condizione.

Noi crediamo che, nonostante l'inevitabile disappunto dei ricercatori, che forse aspettavano da tempo la completa apertura di tutte le fonti vaticane fino al 1939, la decisione del Santo Padre riguardo alla documentazione vaticano- tedesca, costituisce una premessa solida a futuri studi e indagini. 

Speriamo inoltre che fra circa tre anni si potrà allargare l'apertura a tutti i fondi degli archivi vaticani fino al 1939 e, quando sarà ultimata la necessaria catalogazione, anche oltre.

È stata decisa intanto, la pubblicazione dei dati relativi ai prigionieri dell’ultima guerra (1939-1945) che si hanno nell’omonimo fondo dell’Archivio Segreto Vaticano.  

Tramite questo insieme documentario omogeneo e completo, sarà possibile portare a conoscenza degli storici, la grande opera di carità e di assistenza compiuta da Pio XII nei riguardi dei numerosi prigionieri e altre vittime della guerra, di qualsivoglia nazione, religione e razza.  

Il progetto sarà curato dal Segretariato di Stato e pubblicato dagli Archivi Segreti Vaticani.   
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Fr. Sergio Pagano, B.

Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano 
 

Fr. Marcel Chappin, s.j.

Capo degli Archivi Storici del Segretariato di Stato (Sezione per le Relazioni con gli Stati)

L’opera sarà patrocinata dalla Segreteria di Stato e pubblicata a cura dell’Archivio Segreto Vaticano.


[Traduzione dall'inglese da parte della Redazione LnR]

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