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Il riconoscimento reciproco del Battesimo
Estratto dal Documento del Gruppo Teologico del S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche)

il punto e) del Documento, che riportiamo, contiene una interessante puntualizzazione - ormai consolidata nel 'sentire' ecclesiale - sull'infondatezza della famosa "teologia della sostituzione"

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(e) Infine, il riconoscimento reciproco del battesimo potrà fornire alle chiese l'occasione per ripensare un aspetto particolare (minore ma non irrilevante) della tradizionale "teologia del battesimo". Si tratta del rapporto tra battesimo cristiano e circoncisione ebraica. Rapporto che un certo filone teologico, attestato fin dall’antichità, e alcuni documenti ecclesiastici, anche recenti, hanno interpretato secondo la “teologia della sostituzione”: la circoncisione è stata intesa come figura del battesimo, destinata perciò ad essere da questo sostituita, nel quadro di una concezione della chiesa come “nuovo Israele”. Ma tale interpretazione non ha solido fondamento biblico: l’unico passo neotestamentario in cui si parla del battesimo come “circoncisione di Cristo” (Colossesi 2,11-12), rettamente compreso secondo il testo originale, non autorizza una idea sostitutiva; la concezione della chiesa come nuovo Israele che sostituisce l’antico viene di fatto a negare quello che invece il Nuovo Testamento afferma, e cioè che il patto tra Dío e Israele non è stato revocato (Romani 11,1. 29) dopo il rifiuto della maggioranza degli Ebrei di riconoscere il Messia in Gesù di Nazareth. Ciò comporta la permanente validità della circoncisione come segno del patto per gli ebrei, mentre il battesimo è segno dell’appartenenza a Cristo.

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[Testo inserito 12.12.2005]

   
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