Rassegna Stampa - La visita del Santo Padre al Tempio Maggiore

 Verso lo stesso porto

Due poltrone identiche di forma e di colore: ognuno i suoi salmi, e un'eguale misura per i discorsi: l'incontro di Giovanni Paolo II e del rabbino capo della sinagoga sulle rive del Tevere, era posto sotto il segno della perfetta eguaglianza. I seggi dei due personaggi principali di questa storica scena non erano posti di fronte perché non si trattava di un contraddittorio. Ma non erano nemmeno agli astanti: non si trattava di presentare al pubblico due religioni con esposizioni alternate.

Rivolti l'uno verso l'altro sotto una stessa angolatura, come due barche provenienti da due punti differenti dell'orizzonte e presentatesi all'entrata del medesimo porto, suggerivano l'idea di un avvicinamento non compiuto benché sulla buona rotta: in ogni caso pacifica, a dispetto di qualche bava di vento.

(André Frossard, Avvenire, 15 aprile 1986)


Il progetto di Papa Giovanni

Giovanni Paolo II, nella sinagoga, cercava di rimediare gli errori della storia. Diceva con passione : siete i nostri fratelli prediletti, i nostri fratelli maggiori. Ma nel tempio ebraico di Rima c'era un'altra figura di papa che riempiva lo spazio di quel tempio. A lui hanno fatto riferimento tutti, con affetto e devozione: il presidente della Comunità ebraica di Roma, Giacomo Saban; il rabbino capo Elio Toaff; il pontefice Giovanni Paolo II. Toaff ha ricordato: Giovanni XXIII, il primo papa che, in una mattina di sabato, si fermò e benedire gli ebrei di Roma che uscivano da questo tempio di preghiera.

Anche Wojtyla ha accennato a questo episodio e poi ne ha raccontato un altro: Nella notte che ha preceduto la morte di papa Giovanni - ha detto - il rabbino capo non ha esitato a andare in piazza San Pietro, accompagnato da un gruppo di fedeli ebrei, per pregare e vegliare, mescolato tra la folla di cattolici e di altri cristiani, quasi a rendere testimonianza, in modo silenzioso ma così efficace, alla grandezza d'animo di quel pontefice, aperto a tutti senza distinzione, e in particolare ai fratelli ebrei.

(Domenico del Rio, La Repubblica,15 aprile 1986)


L'incontro ecumenico più persuasivo

Il momento più intenso e spiritualmente più ricco in ogni senso dell'incontro del Papa con la sinagoga romana, sono stati quei pochi minuti di silenzio e preghiera dopo i reciproci discorsi e la lettura dei salmi. Ascoltando quelle parole di coinvolgente fraternità, si è avuta la certezza che il "muro del pianto" della divisione ostile e spesso violenta fra cristianesimo ed ebraismo, ha cominciato a crollare. E' stato l'incontro ecumenico più persuasivo e commovente di tutto un millennio: Ancora una volta l'auspicio di Giovani XXIII - "Cercare più ciò che unisce che ciò divide" - ed il suo stesso esempio, richiamato con commozione sia da Elio Toaff che da Giovanni Paolo II, ha dato lo spirito e l'orizzonte di questo evento realmente storico che tutti sperano anche irreversibile.

(Nazareno Fabbretti, La Stampa, 14 aprile 1986)


Spettacolare rilancio del dialogo

Dopo secoli d'ignoranza, ostilità e persecuzioni, la strada del dialogo giudeo-cristiano, da almeno due decenni, è segnata da tali gesti. Prima del Concilio, Jules Isaac va da Giovanni XXIIII: "Possiamo nutrire speranza?" gli chiede il pioniere delle relazioni giudeo-cristiane in Francia. "Voi avete diritto - risponde il Papa - a più della speranza".

Non previste all'ordine del giorno del Vaticano II, le relazioni del cattolicesimo con il giudaismo fornirono, ciononostante, materia per uno dei più bei testi del Concilio, Nostra Aetate, di cui Rima ha festeggiato solennemente l'anno scorso il ventesimo anniversario.

Condannando ogni tipo di antisemitismo, questo documento evoca per la prima volta l'esistenza di un "patrimonio comune" che unisce spiritualmente gli ebrei e i cristiani. Il passo di Karol Wojtyla, che da tempo aveva rotto con l'antisemitismo proprio di certi ambienti cattolici polacchi, si inscrive in questa linea... Un gesto di portata universale, tale da rilanciare un dialogo giudeo-cristiano svigorito dal penoso affare della costruzione di un carmelo a Auschwitz - e dal mancato riconoscimento diplomatico dello Stato d'Israele da parte della Santa Sede.

(Henri Tincq, Le Monde, 13-14 aprile 1986)


Il tronco e le sue radici

Israele, il popolo della Bibbia, è la radice e la Chiesa il tronco dell'albero del Signore. per due millenni le radici erano state distaccate dal tronco e il tronco dalle sue radici. Da una parte e dall'altra abbiamo l'urgente dovere di rimettere il tronco sulle sue radici, e le radici sotto il tronco, affinché l'albero di Dio produca foglie e frutti migliori, in grado di spegnere la sete e la fame dell'umanità.

(André Chouraqui, Réalités d'Israel, 17 aprile 1986)


Un abbraccio che passa alla storia

L'abbraccio con il rabbino Toaff passa alla storia come quelli di Giovanni XXIII all'anglicano Ramsey e di Paolo VI ad Athenagoras. Un gesto coraggioso, di quelli che recano il sigillo dello Spirito. Gli sviluppi verranno secondo i tempi che il Signore della storia scandisce secondo i suoi disegni. Ma il seme gettato non potrà non fruttificare. Nel contesto ecclesiale, a dire il vero, il terreno per accogliere questo seme era stato già arato e concimato da un ventennio: la ritrovata centralità della parola di Dio nella liturgia e nella catechesi ha notevolmente contribuito a farci riscoprire le nostre radici, da Abramo a Cristo, il quale era ebreo come lo erano Maria, Pietro e Paolo, gli apostoli e il primo martire Stefano. Come non sentirsi, leggendo la Bibbia durante la Messa, legati al popolo della promessa?

(Iesus, maggio 1986)


Mi sento cattolico, mi sento ebreo

Vorrei che la visita del Papa alla sinagoga di Roma ricordasse ai cristiani che, oggi, a differenza che negli anni della persecuzione, essi non sanno nulla degli ebrei e della tradizione ebraica. Temo che anche gli ebrei abbiano dimenticato Maimonide o lo Zohar o Izchak Luria. Ma, se ci siamo dimenticati gli ebrei, è soltanto perché ci siamo dimenticati di noi stessi, gettandoci dietro le spalle Origene o Agostino come fossero un fardello inutile. Soltanto guardando là indietro, verso i tempi di Cristo, della diaspora e quelli in cui nacque l'Islam, capiremo che tutte le divisioni di oggi sono assurde, che attraverso i massacri e le violenze della storia qualcuno ha disegnato per tutti noi un quadro unico, un profilo di meravigliosa bellezza.

(Pietro Citati, Corriere della Sera, 14 aprile 1986)


Ecco il fatto davvero nuovo

Ecco d'improvviso sui teleschermi di quell'Europa che resta il centro del cattolicesimo, appare in diretta l'immagine di un Papa che, per la prima volta nella storia, entra in sinagoga a fianco di un Rabbino. Le immagini li mostrano avviarsi alla Tevà, l'altare, con il loro seguito di cardinali e rabbini, sedersi accanto, guardarsi negli occhi, sorridersi e infine, esaurito il cerimoniale di discorsi e salmi, abbracciarsi.

Quale impatto può avere avuto questa serie di immagini sulle centinaia di milioni di telespettatori? Ecco il fatto davvero nuovo, dirompente, capace più di ogni Dichiarazione, discorso, enciclica, di spezzare i nodi del pregiudizio, di cancellare innumerevoli predicazioni del passato, di proporre al mondo cattolico e cristiano una visione dell'ebraismo finalmente corretta. E se è vero che il nostro è tempo d'immagini, quale più alto e autorevole sigillo a questa pagina nuova della Chiesa di quello della sua massima autorità, il Papa? Questa immagine del Papa in Sinagoga resterà negli animi, inciderà sulle coscienze.

(Shalom, n.4, aprile 1986)


La Preghiera in comune

La Nostra Aetate parla di un patrimonio spirituale condiviso dagli ebrei e dai cristiani. Raccomanda mutua comprensione, dialogo fraterno e cooperazione fra ebrei e cristiani. Tuttavia osserviamo che non fa parola della preghiera in comune. Nella sua visita alla sinagoga di Roma, Giovanni Paolo II non si è accontentato di confermare il nuovo insegnamento ecumenico, ma ha fatto un passo in avanti. Seguendo la logica del nuovo insegnamento ha pregato con la comunità ebrea.

(Gregory Baum, Concilium, n.213 - 1987)


| home | | top
  |