IX Giornata Europea della Cultura Ebraica, 
momento di conoscenza e tolleranza
Testimonianze «Musica & Parole»
Edizione 7 settembre 2008 - 7 Elul 5768


La musica ha sempre avuto un posto importante all’interno del mondo ebraico e della tradizione ebraica. Ne ha scandito la vita quotidiana, quella religiosa -spirituale, quella più propriamente culturale in senso lato.

In particolare la musica della diaspora ha subito varie influenze a seconda dei paesi e delle provenienze e delle condizioni socio- politico culturali nelle quali essa si è sviluppata e prodotta.

Gli ebrei hanno vissuto per oltre 2000 anni tra le varie culture sia occidentali che orientali ed è fisiologico che ne abbiano subito l’influenza, anche in questo particolare ambito, e ne abbiano determinato in un certo senso l’unicità.

I flussi musicali ebraici possono essere principalmente tre: quello Ashkenazi che include il klezmer originario dell’est europeo e si estende nel resto d’Europa e nelle Americhe, quello Sephardi che fa riferimento al bacino del Mediterraneo, al nord-africa, alla Spagna e al Portogallo e il terzo quello definito Mizrachi, più propriamente orientale, dell’Asia e delle culture d’Arabia, di Turchia, Iran e Yemen.

In una cornice più generale, la musica sinagogale e liturgica, detta hazanut, racchiude variegate melodie e suoni particolari avendo come caratteristica principale una malinconia che tante volte fa vibrare il cuore.

È sufficiente pensare alla Torah, e all’intonazione dei testi biblici che sono parte essenziale della vita ebraica. La musica è sempre stata una forma di espressione non solo artistica ma soprattutto spirituale e vissuta interiormente in maniera molto profonda.

La IX edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che in Italia è promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e che vede come città capofila Milano affiancata da Mantova, vuole aprire, come ormai è nella tradizione, attraverso i suoni, le melodie, e anche le parole, le proprie porte e le tante sinagoghe sparse sul territorio nazionale, alla cittadinanza del nostro paese, dove la cultura ebraica risale a più di duemila anni, ed anche quest’anno è intenta a riscoprire quell’atmosfera antica di cui la vita ebraica è sempre stata permeata tanto nel passato quanto nel presente. Non è un caso se nel sud d’Italia si sono andati riscoprendo nuovi centri ebraici quali Trani, S.Nicandro Garganico, S. Maria del Cedro, Bova Marina, e tante altre località la cui riscoperta dimostra quanto sia importante e da valorizzare il nostro patrimonio culturale.

Milano città capofila, da sempre crocevia di culture e di genti diverse, presenterà un programma musicale serale che alternerà momenti lirici con canti sinagogali per voce e orchestra a intermezzi musicali per clarinetto e orchestra.

Sarà la prima volta che con il contributo dell’Orchestra Nuova Cameristica di Milano, diretta da Andrea Gottfried, si potranno ascoltare arrangiamenti di melodie della tradizione ebraica italiana eseguite da Chazanim (cantori) di diverse comunità ebraiche.

Nel giro di conferenze in programma nel Tempio centrale di via Guastalla,proprio nell’anniversario dei 70 anni dalle leggi razziali, una lezione sarà dedicata a un noto compositore degli anni ‘30/40, perseguitato e dimenticato: Aldo Finzi; nato a Milano da antica famiglia ebraica originaria di Mantova e deceduto sotto falso nome nel ’45 a Torino.

A Mantova, l’altra città capofila, si svolgerà un concerto serale dove si potranno ascoltare le musiche “Monteverdiane” in onore del Prof. Claudio Gallico, illustre musicista e musicologo. Nella mattinata sarà presentato il volume “il giardino degli ebrei”, ricerca storica sulla presenza ebraica nel territorio del mantovano/cremonese a cura di Ermanno Finzi e Mauro Perani, con la presenza di Riccardo Calimani.

La musica e i canti sono l’espressione più naturale dell’animo umano e sono il veicolo per abbattere l’indifferenza, il pregiudizio e altresì conquistare la sensibilità dell’individuo e diffondere il piacere della conoscenza e del rispetto reciproco tra i popoli e le culture.

Rabbi Nachman di Brazlaw, nipote del grande Baal Shem Tov, fondatore del Chassidismo nel suo viaggio nella spiritualità esprimeva in uno dei suoi tanti pensieri il concetto stesso di musica.

Egli diceva:“la maniera più diretta per unirsi a D-o è mediante la musica e i canti.
Canta anche se non sai cantare. Canta per te stesso. Canta nell’intimità della tua casa. però canta “!
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Musica e parole, Yoram Ortona



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