Buenos Aires

Fondazione Wallenberg. Dichiarazioni del suo fondatore su Giovanni XXIII.

Il creatore della Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, Baruj Tenembaum, ha rivolto un appello affinché Giovanni XXIII sia dichiarato “Giusto fra le Nazioni”. Questo titolo è conferito dallo Yad Vashem, il Memoriale dell'Olocausto in Israele, a quanti salvarono gli ebrei durante l'Olocausto. “Se Papa Giovanni XXIII non verrà dichiarato 'Giusto fra le Nazioni', saranno i nostri figli a consacrarlo, visto che la figura di questo grande personaggio della storia diventa ogni giorno più grande”, ha affermato Tenembaum, prestigioso rappresentante ebraico e pioniere a livello mondiale del dialogo interreligioso negli anni Sessanta del secolo scorso. La dichiarazione di Tenembaum, inviata a ZENIT, arriva in occasione del 50° anniversario dell'elezione del Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli a Sommo Pontefice con il nome di Giovanni XXIII. ...continua


 
[Fonte: Zenit 30 ottobre 2008] 



 Gerusalemme

Pio XII/ Peres: no a polemiche riguardo alla visita del Papa in Israele

Il presidente israeliano Shimon Peres è entrato questa sera in gioco nella polemica tra esponenti religiosi cattolici e alcune istituzioni ebraiche, tra le quali lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Museo-memoriale della Shoah, ribadendo che i rapporti fra lo Stato ebraico e la Santa Sede sono buoni e che "una visita di Papa Benedetto XVI in Israele sarebbe assai gradita". Vari giornali israeliani nelle rispettive edizioni online riferiscono questa sera una frase dell'anziano capo di Stato, secondo il quale la targa dello Yad Vashem riguardante il ruolo di Papa Pio XII nei confronti dell'Olocausto non dovrebbe impedire un viaggio di Benedetto XVI in Israele. "Non vedo alcun legame tra la questione su Pio XII e la visita" di Ratzinger, ha detto Peres, che ha ricordato di avere già incontrato in varie occasioni l'attuale pontefice di Roma, precisando di avere per lui "una stima particolare".


 
[Fonte: ANSA 19 ottobre 2008] 




 16 ottobre 1943

Ogni anno a Roma  si ricorda il 16 ottobre 1943

«Quest'anno le date ebraiche e civili corrispondono con il 1943, per cui il terzo giorno di Sukkot, oggi, cade il 16 di ottobre, come avvenne nel 1943, quando ci fu la razzia degli ebrei romani. Quel giorno era anche sabato. I nazisti non si preoccupavano certo delle festività ebraiche, anzi le profanavano per ulteriore sfregio. La caccia agli ebrei romani si scatenò proprio quel giorno probabilmente più per una serie di circostanze politiche e organizzative, che religiose. Resta il fatto che anche questa coincidenza è un ulteriore stimolo alla riflessione. Perché Sukkot è la festa nella quale celebriamo la nostra precarietà come esseri umani e come ebrei che si affidano alla protezione divina; il tetto della Sukkà ricorda le nubi della gloria divina che protessero gli ebrei nel deserto. Il 16 ottobre di Sukkot ha riproposto il tema della precarietà umana ed ebraica nella sua forma più terribile, e senza la protezione. Questa mattina malgrado il ricordo angosciante, l'area del Ghetto era piena di gente, e gli studenti della scuola hanno affollato il Beth hakeneset e dopo la sukkà. È un altro aspetto dell'incredibile enigmatica condizione ebraica e della sua capacità di sopravvivere». (Riccardo Di Segni)

>vedi precedenti


 
[Fonte: UCEI ottobre 2008] 



 Sukkot

Dal 14 al 23 del mese di Tshrì

È significativo che, subito dopo Kippur, nello stesso mese di tishrì, comincia sukkot, la festa delle capanne = 7 giorni + 1. Si risiede nelle capanne costruite con elementi tutti vegetali. Delle 4 pareti la codificazione rabbinica ne prescrive due intere + una terza anche parziale. Il tetto, da cui si può vedere il cielo, rappresenta D-io, la Provvidenza e ricorda, la nube, la gloria, che precedeva il popolo nel deserto, aiuta a percepire la Presenza di Dio su di sé. La stessa forma della sukkà è un abbraccio. E allora è agevole riconoscere la relazione verticale con Dio e orizzontale con gli altri e con l'ambiente naturale. È per questo che dopo kippur si comincia a costruire la sukkà. Infatti la correlazione tra kippur e sukkòt è la ricomposizione delle relazioni frantumate. Ed è per questo che sukkòt è il tempo della nostra gioia. Il culmine della festa di Sukkot, Simchat Torah, è evidentemente collegato a questa consapevolezza.

>vedi, nel sito: Rosh haShana - Kippur - Sukkot


 
[Fonte: LnR ottobre 2008] 



 Festività ebraiche

30 settembre 1° g. di Tishri, Capodanno 5769.

È la festa di Rosh ha Shanah, Capodanno ebraico. Ricorda la creazione dell'uomo. In questo giorno, Dio giudica il mondo e vengono passate al vaglio tutte le azioni compiute dagli uomini; per questo è anche chiamato “Giorno del Giudizio”. Il giudizio diviene definitivo dopo dieci giorni, nel “Giorno dell'Espiazione” (Yom Kippur), un lasso di tempo sufficiente alla maggioranza degli esseri umani che stanno in bilico per fare un profondo esame di coscienza per ravvedersi. Nella sinagoga si suona il corno d'ariete (shofar) per ricordare al popolo di ritornare a Dio. Nel pomeriggio è tradizione andare in riva a un corso d'acqua e recitare preghiere svuotandosi simbolicamente le tasche, per chiedere a Dio di gettare le nostre colpe nel più profondo dei mari. La festa dura due giorni.


2 ottobre, 3° g. del mese di Tishri - Digiuno di Godolia. Sotto il dominio babilonese, un discendente della Casa di Davide, Godolia, nominato governatore del regno di Giuda, divenne simbolo di speranza per gli ebrei, che vedevano in lui la salvaguardia della loro indipendenza. Ma egli fu ucciso in una congiura e la sua morte determinò la fine dell'autonomia che il re di Babilonia aveva concesso. Da allora si proclamò un giorno di digiuno per ricordare la tragedia.

 


 
[Fonte: LnR] 



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